Firenze, 11 maggio. I federalisti si riprendono la piazza.
Credo che ieri abbiamo vissuto una giornata importante e di questo dobbiamo
essere grati a tutti i federalisti toscani, da Roberto Castaldi e Francesco Pigozzo fino a
tutti i giovani.
Essi hanno compreso in anticipo che questo evento del Festival poteva
segnare un momento di svolta nel rapporto tra federalisti e opinione
pubblica. Di fronte al pessimismo verso le sorti dell’unificazione europea,
all’ondata euroscettica, populista e demagogica entro la quale viviamo da
troppo tempo, essi hanno fatto valere l’ottimismo della ragione. Ed hanno
consentito ai federalisti di riprendersi la piazza, dopo tanti anni di
assenza. Si può fare, si può vincere se si è consapevoli di avere un
messaggio forte da portare ai giovani, a chi è disorientato e frastornato
dai fallimenti della politica nazionale.
Inizia ora, grazie anche a loro, un duro lavoro per mostrare che il
‘progetto europeo’ non è quella ridicola rappresentazione (l’Europa delle
banche, della finanza, del liberismo) che ne ha fatto una certa sub-cultura
di internet e che ha egemonizzato larghi strati dell’opinione pubblica, a
destra come a sinistra. Ma che è, grazie al pensiero nato a Ventotene, il
più grande progetto che la Politica abbia messo in campo a partire dalla
seconda metà del Novecento al fine di per creare, per la prima volta nella
storia, una nuova forma di democrazia, quella soprannazionale, come risposta
al problema dell’interdipendenza tra gli uomini al di là delle nazioni.
E’ una battaglia che va condotta con la certezza di essere dalla parte
giusta e che va fatta in questo tempo, con questa nuova generazione, se
vogliamo vincere, a partire dal 2014.
Firenze, 11 maggio. I federalisti si riprendono la piazza.
Credo che ieri abbiamo vissuto una giornata importante e di questo dobbiamo
essere grati a tutti i federalisti toscani, da Roberto Castaldi e Francesco Pigozzo fino a
tutti i giovani.
Essi hanno compreso in anticipo che questo evento del Festival poteva
segnare un momento di svolta nel rapporto tra federalisti e opinione
pubblica. Di fronte al pessimismo verso le sorti dell’unificazione europea,
all’ondata euroscettica, populista e demagogica entro la quale viviamo da
troppo tempo, essi hanno fatto valere l’ottimismo della ragione. Ed hanno
consentito ai federalisti di riprendersi la piazza, dopo tanti anni di
assenza. Si può fare, si può vincere se si è consapevoli di avere un
messaggio forte da portare ai giovani, a chi è disorientato e frastornato
dai fallimenti della politica nazionale.
Inizia ora, grazie anche a loro, un duro lavoro per mostrare che il
‘progetto europeo’ non è quella ridicola rappresentazione (l’Europa delle
banche, della finanza, del liberismo) che ne ha fatto una certa sub-cultura
di internet e che ha egemonizzato larghi strati dell’opinione pubblica, a
destra come a sinistra. Ma che è, grazie al pensiero nato a Ventotene, il
più grande progetto che la Politica abbia messo in campo a partire dalla
seconda metà del Novecento al fine di per creare, per la prima volta nella
storia, una nuova forma di democrazia, quella soprannazionale, come risposta
al problema dell’interdipendenza tra gli uomini al di là delle nazioni.
E’ una battaglia che va condotta con la certezza di essere dalla parte
giusta e che va fatta in questo tempo, con questa nuova generazione, se
vogliamo vincere, a partire dal 2014.
Antonio Longo